Hakan Sukur autista Uber negli Usa. L’ex attaccante costretto ad emigrare dalla Turchia perché accusato di aver partecipato al colpo di stato.
WASHINGTON (STATI UNITI) – Hakan Sukur autista Uber negli Usa. Una parabola discendente per l’ex attaccante che è stato costretto a lasciare la sua Turchia perché accusato di aver partecipato ad un colpo di stato: “Non sono un traditore – ha precisato ai microfoni di Welt am Sonntag – mi hanno tolto tutto, non mi è rimasto niente. Erdogan mi ha privato del diritto di libertà“.
La parabola discendente di Hakan Sukur
Dalla stella della Turchia ad autista Uber. E’ questa la carriera discendente di Hakan Sukur che paga delle scelte politiche forse sbagliate. Subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, l’ex attaccante ha deciso di entrare in politica e schierarsi contro Erdogan.
Una scelta destinata a condizionare la sua vita. Nel 2016, infatti, è stato accusato di aver partecipato al fallito colpo di stato: “Nessuno è in grado di spiegare il mio ruolo. Ho fatto sempre cose legali. Non sono un traditore o un terrorista. Sono un nemico del Governo ma non del mio Paese che amo. Spero di poter ritornare“.
Chi è Hakan Sukur
Nato ad Adapazari il 29 luglio 1971 (Leone), Hakan Sukur ha iniziato la sua carriera professionista nel Sakryasport prima di indossare le maglie di Bursaspor e Galatasaray, le due squadre che gli hanno permesso di farsi conoscere in tutto il mondo. Con il club della capitale turca l’esperienza è durata oltre tre anni spezzettata dai trasferimenti in Italia (Torino, Inter e Parma) e in Inghilterra (Blackburn).
Appesi gli scarpini al chiodo, ha deciso di schierarsi in politica. Una scelta destinata ad avere delle gravi conseguenze sul suo futuro come l’emigrazione negli Stati Uniti per l’accusa di aver partecipato ad un colpo di stato nel 2016.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/hakansukur/